domenica 24 aprile 2011
domenica 3 aprile 2011
Il "Patto per la Piana" prende forma «Ora vogliamo risposte da Scopelliti»
Gazzetta del Sud 03/04/2011
L’assemblea ha eletto Saccomanno presidente
Prima assemblea annuale dell’associazione Onlus “Patto di Solidarietà per la Piana di Rosarno”, nel corso della quale sono state assegnate le cariche sociali per il triennio 2011-2013. Con votazione unanime è stato eletto presidente del sodalizio l’avvocato Giacomo Saccomanno, mentre la vice presidenza è stata assegnata alla prof. Mariarosaria Russo, preside dell’Istituto di Istruzione Superiore “R. Piria”. La presidenza dell’assemblea è stata conferita al dott. Gioacchino Piromalli. Saccomanno, nel ringraziare i soci per la fiducia accordatagli, ha ribadito che lo scopo del Patto - aperto a tutte le forze sane della città e del territorio circostante - è quello di contribuire alla crescita sociale, culturale ed economica del proprio territorio, con iniziative concrete e dirette alla cittadinanza. «Per la prima volta tanti cittadini liberi si mettono assieme per fornire la propria collaborazione a favore del territorio in cui vivono, senza alcun interesse personale o partitico e con vocazione esclusivamente volontaristica». Una maniera diversa, rispetto al passato, «per sentirsi protagonisti dei processi di crescita culturale e sociale che devono essere attivati per fare uscire la città dalla condizione di profondo degrado in cui è stata cacciata». Responsabili dei vari settori, in cui si articola l’associazione, sono risultati eletti:
Convocazione Assemblea - 09/04/2011 ore 19.30
E' Convocata per il giorno 9.4.2011, ore 19.30, presso la sede di Via Nazionale, Rosarno, l'Assemblea dei Soci del Patto di Solidarietà della Piana di Rosarno
con il seguente ordine del giorno:
1. Comunicazioni Presidente
2. Valutazioni candidature e strategie per le elezioni Provinciali
3. Sottoscrizione ricorso Corte Europea
4. Varie ed eventuali.
La serata si concluderà con un conviviale a base di pizza
Il presidente
La tradizione popolare e i segreti della Madonna
Gazzetta del Sud 01/04/2011
Sta suscitando particolare interesse in città la notizia del rinvenimento dell'abside – all'interno della casa ex Albergo Polimeni – che potrebbe appartenere alla primitiva Chiesa di Maria di Patmos, la protettrice di Rosarno assieme a San Giovanni Battista. Che possa trattarsi proprio del luogo di culto dove trovò alloggio la statua lignea proveniente nel 1400 dall'isoletta greca di Patmos, ne offre un indizio non trascurabile la leggenda, confortata dalla tradizione orale.
Ce ne dà conferma
Il luogo dove, ad opera degli archeologi della Soprintendenza, Maria
Poi rosarnesi dell'epoca non compresero che quello era il luogo prescelto dalla Madonna per dimorarvi, a conclusione di un lunghissimo viaggio per mare, all'interno di una cassa ermetica, dove era stata posta dai Monaci di San Cristodulo, sul finire del XIV secolo, per sottrarla alle devastazioni turchesche.
La statua lignea rinvenuta da massaro Nicola Rovito sulla spiaggia di Rosarno, il 13 agosto del 1400, secondo la ricostruzione fatta dall'arc. Francesco Laganà, (che nel 1950 organizzò grandiosi festeggiamenti per l'incoronazione della Madonna e del Bambino), era di sicura fattura bizantina, poiché riportava incisa l'iscrizione in greco "Santa Maria di Patmos", l'isola greca (posta quasi dirimpetto alla costa turca), dove probabilmente già nel primo secolo dopo Cristo San Giovanni Evangelista l'aveva esposta al culto dei fedeli.
La decisione assunta dalla Soprintendenza alle Antichità di esporre l'abside alla fruizione pubblica è stata accolta con favore dalla gente, in quanto sarebbe la prima volta che un sito di interesse archeologico viene portato alla luce per essere opportunamente presentato alla visione di un vasto pubblico. Tutti gli scavi finora condotti a Rosarno si sono conclusi con il sotterramento delle risultanze archeologiche, anche quelli effettuati negli ultimi 4 anni sul Corso Garibaldi e in Piazza Duomo, che avevano presentato evidenze di grande interesse per l'innesto di elementi medievali con tracce magnogreche. Ora si registra con piacere la decisione della Soprintendenza di offrire ai rosarnesi, e non solo a loro, l'occasione per ammirare i reperti consegnatici dalla terra. Vuol dire che sono maturi i tempi per impostare il discorso per un progetto globale di fruizione dei beni archeologici, che costituiscono un' immensa ricchezza di cui i cittadini devono prendere consapevolezza.